L’attesa per l’approvazione definitiva del nuovo Codice dei Contratti Pubblici da parte del Consiglio dei Ministri si fa sempre più spasmodica quanto più ci si avvicina alla fatidica data dell’1 aprile 2023, data in cui dovrebbe entrare in vigore. Ci sembra allora utile riepilogare i passaggi più salienti dell’iter di formazione ed evidenziare quei documenti che avranno un certo peso nella successiva fase interpretativo-applicativa delle nuove disposizioni.
Partiamo innanzitutto dalla legge delega (ovvero la n. 78 del 21 giugno 2022), che all’art. 1 c. 4 descrive il procedimento di formazione del decreto legislativo. Avvalendosi della facoltà di cui all’art. 14 c. 2 R.D. 1054/1924 (richiamata espressamente al quartultimo periodo dell’art. 1 c. 4 della legge delega), il Governo ha “commesso” al Consiglio di Stato la redazione di uno schema di decreto legislativo: il Consiglio di Stato ha istituito il 4 luglio 2022 una Commissione Speciale, che il 20 ottobre 2022 ha trasmesso al Governo uno schema preliminare di codice dei contratti e il 7 dicembre 2022 lo schema definitivo del Codice dei Contratti Pubblici, approvato in esame preliminare dal Consiglio dei Ministri nella seduta del 16 dicembre 2022 (v. qui il comunicato stampa del Governo della seduta del 16 dicembre 2022).
Lo schema definitivo si compone di quattro documenti:
- “I. Testo degli articoli” (v. qui);
- “II. Allegati allo schema” (v. qui);
- “III. Relazione agli articoli e agli allegati” (v. qui);
- “IV. Testo degli articoli posto a fronte con il d.lgs. n. 50 del 2016” (v. qui).
Successivamente all’approvazione dello schema definitivo, è stato necessario acquisire:
- il parere della Conferenza Unificata di cui all’art. 8 D.lgs. 281/1997 (il parere è stato reso nella seduta del 26 gennaio 2023: vedi qui);
- i pareri delle Commissioni Parlamentari competenti per materia e per i profili finanziari (i pareri sono stati resi nella stessa data del 21 febbraio 2023: vedi qui).
Non è stato invece necessario acquisire il parere del Consiglio di Stato in quanto, ai sensi del terzultimo periodo dell’art. 1 c. 4 della legge delega, “ […] sugli schemi redatti dal Consiglio di Stato non è acquisito il parere dello stesso […] “.
Sullo schema definitivo del Nuovo Codice dei Contratti si sono pronunciati inoltre:
- l’ANAC, che il 3 febbraio 2023 ha presentato le proprie “Osservazioni” (vedi qui);
- la Corte dei Conti, che il 14 marzo 2023 ha pubblicato il proprio “Contributo” (vedi qui).
Si attende quindi, nell’ordine:
- l’approvazione in via definitiva del decreto legislativo da parte del Governo;
- l’emanazione del decreto legislativo da parte del Presidente della Repubblica;
- la pubblicazione del decreto legislativo sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana (G.U.R.I.).
Ci sembra infine utile spendere qualche parola sul tema del rispetto dei termini fissati dalla legge delega.
In primo luogo, rileva non la data di pubblicazione del decreto legislativo nella G.U.R.I., ma la data di emanazione del decreto legislativo da parte del Presidente della Repubblica (come chiarito nella giurisprudenza costituzionale: v. ad es. la sentenza n. 34/1960 e l’ordinanza n. 355/2004).
In secondo luogo, la legge delega fissa il termine di sei mesi dall’entrata in vigore della legge delega stessa (i sei mesi sarebbero scaduti il 9 gennaio 2022, essendo la legge delega stata pubblicata sulla G.U.R.I. n. 146 del 24 giugno 2022), ma i termini sono prorogati di tre mesi ai sensi dell’ultimo periodo dell’art. 1 c. 4 (secondo cui ” […] Qualora il termine per l’espressione del parere parlamentare scada nei trenta giorni che precedono la scadenza dei termini di delega previsti dal presente articolo o successivamente, questi ultimi sono prorogati di tre mesi […] “).
Pertanto, il decreto legislativo dovrà essere emanato dal Presidente della Repubblica entro il 9 aprile 2022, ai fini della validità dello stesso sotto il profilo eminentemente temporale. Si badi, tuttavia, che ai fini del rispetto degli obiettivi fissati dall’Europa per l’attuazione del PNRR, il nuovo Codice dei Contratti dovrà entrare in vigore entro marzo 2023. Nel dataset “Milestone e Target” (disponibile in questa pagina del sito governativo italiadomani.gov.it) si vedano in proposito le milestone riportate ai nn. 256 e 257, dalle quali si evince inoltre che entro giugno 2023 dovranno entrare in vigore ” […] tutte le necessarie misure di esecuzione e delle norme di diritto derivato per la riforma/semplificazione del sistema degli appalti pubblici (anche per effetto della revisione del codice dei contratti pubblici […] “).